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Giulio Fezur.
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Hązet Bląto e lelisir dellimmortalitą
Hązet Bląto rimase immobile e sorrise compiaciuto. Č pronto pensņ. «Ecco lelisir dellimmortalitą!» urlņ.
Il suo corvo osservava dal trespolo. Hązet posņ lampolla fumeggiante sul tavolo. «Ogni elemento č dosato alla perfezione» disse, con voce solenne. «La purezza č tutto per la riuscita dellelisir» singhiozzņ commosso, mentre, stordito per lemozione, vagava nel modesto laboratorio. Il corvo starnutģ e cadde nel sacco della cenere di rospo. Una nube scura contaminņ la pozione.
Hązet ritornņ al tavolo. Afferrņ lelisir e lo bevve dun fiato. «Sarņ immortale» gridņ.
Puff niente immortalitą. Solo due lunghissimi baffi rosa.
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